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25 maggio 2023 in Stabilità

F. Scalvini |La nuova legge sull’Amministrazione Condivisa della Regione Umbria

di
Avv. F. Scalvini
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Il 23 maggio è stata presentata a Perugia, nel corso di un convegno organizzato dalla Regione e dalla Fondazione Perugia, la legge regionale n.2/23, “Disposizioni in materia di amministrazione condivisa”

L’Amministrazione Condivisa, nuova forma dei rapporti tra Terzo Settore e Pubblica Amministrazione fa un passo avanti. Il 23 maggio è stata presentata a Perugia, nel corso di un convegno organizzato dalla Regione e dalla Fondazione Perugia, la legge regionale n.2/23, “Disposizioni in materia di amministrazione condivisa”. La prima attuativa degli articoli 55,56 e 57 del Codice del Terzo Settore.

 

Si tratta di un tassello importante verso la piena attuazione del principio di sussidiarietà. Un cantiere che dopo essere stato aperto con la riforma costituzionale del 2001 è poi rimasto sostanzialmente inattivo per più di quindici anni, sino alla promulgazione del Codice del Terzo Settore. Dopodiché i lavori sono stati intralciati dall’opera di vari guastatori – tra i quali ANAC e Consiglio di Stato -, sino alla sentenza 131/20 della Corte Costituzionale che ha definitivamente garantito la tutela di quanti, individui ed enti, intendono operare per costruire il definitivo quadro normativo e operativo relativo ai rapporti tra Stato e privati che operano per l’interesse generale della società. 

 

La Regione Umbria s’è così messa in moto con grande determinazione e, attraverso un processo di costruzione normativa del tutto coerente con l’oggetto della legge – e dunque fatto di ampio dialogo e diffuse consultazioni – è giunta ad approvare un testo normativo che rappresenta la frontiera più avanzata oggi in materia. Di più: consapevole che non basta promulgare leggi per renderle operative, ha previsto e già avviato un insieme di misure volte a supportare le realtà dei territori nel tradurre, inizialmente nell’ambito delle politiche socioassistenziali, i dettami della legge in concreta operatività. Sono così stati approntati vari dispositivi, quali bozze di regolamenti, bandi e delibere, contenuti in una “cassetta degli attrezzi”, ed è stata avviato una attività di supporto e assistenza ai vari territori per la redazione dei piani triennali socioassistenziali. La base della futura migliore articolazione e operatività del sistema dei servizi locali. 

 

Dunque, un’operazione complessa e articolata che propone, per contenuti e metodo, un modello che anche altre regioni potranno auspicabilmente seguire.